Io per me ero un uomo
Settembre 1944. Alleati e tedeschi combattono sulla Linea Gotica. Il Comando SS ordina un’operazione di annientamento della Resistenza nell’area di Monte Sole, prima retrovia del fronte. Dal 29 settembre al 5 ottobre i nazisti uccidono 770 persone.
Io per me ero un uomo rievoca la più grande strage compiuta dai nazisti in Italia durante la Seconda guerra mondiale attraverso la testimonianza di Ferruccio Laffi, classe 1928, figlio di mezzadro, che il 30 settembre ‘44 perde tutta la sua famiglia. Lui si salva grazie a un’intuizione che è diventata anche il titolo del documentario: essere considerato dai tedeschi non come un ragazzo ma già come un uomo, e quindi essere vittima di un possibile rastrellamento. Per questo motivo decide di nascondersi nel bosco.
Ferruccio sopravvive e con la Liberazione arriva anche per lui l’opportunità di una nuova vita in cui un senso di normalità dovrà sempre fare i conti con ricordi feroci.
Fabio Fiandrini, regista del documentario, e Marta Pettinari hanno avuto il privilegio di conoscere Ferruccio Laffi e di ascoltare la sua storia viva, commossa, che sembra raccontata dal ragazzo che è stato.
Foto
Cast
Credits
Autori Fabio Fiandrini e Marta Pettinari
Con Ferruccio Laffi
Riprese Giacomo Bolzani e Fabio Fiandrini
Regia Fabio Fiandrini
Organizzazione Marta Pettinari
Guida e assistenza logistica Antonella Masi
Postproduzione Paradoxa Audiovisual
Montaggio Fabio Fiandrini
Produzione La Nave Europa
In coproduzione con Grufo e Grufo
In collaborazione con Associazione Familiari Vittime Eccidi Nazifascisti Grizzana Marzabotto Monzuno 1943-1944
Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna Legge Regionale 3/2016 Memoria del 900
Foto (Ferruccio Laffi) di Fabio Fiandrini